martedì 28 ottobre 2008

LaStampa e i numeri della protesta

Un articolo su LaStampa ha svegliato la mia curiosità e il mio spirito di indagine: ero curioso di capire se questa "maggioranza silenziosa" di studenti che non appoggiano la protesta fosse davvero una maggioranza.


L'articolo (Scontro sul Web: "Fateci studiare" - tra l'altro non firmato) parla dei gruppi Facebook che si oppongono a occupazioni-manifestazioni-proteste (trattandoli anche come fenomeni equivalenti) oppure appoggiano il ministro Gelmini e/o la sua riforma. Cito: «"La maggioranza silenziosa", come si autodefiniscono questi studenti, si sta mobilotando per farsi conoscere e per difendere il diritto di tutti allo studio, violato, a loro parere, da chi ha occupato le università.». Benché concluda dicendo che «La legge dei numeri, comunque, incorona vincitori nell'arena virtuale di Facebook gli studenti contrari al decreto Gelmini», dal tono dell'articolo si deduce una specie di testa a testa con una pesante rimonta di questa autodefinitasi maggioranza silenziosa. Allora cos'ho fatto? Ho fatto un lungo giro su Facebook e ho raccolto dei dati che fossero più precisi di "il gruppo anti-occupazione più numeroso conta 1400 iscritti, ma poi i protestanti sono di più". Non ho assolutamente la pretesa di uno studio scientifico serio, volevo solo fornire qualche numero che, sebbene un po' grezzo, non desse adito ad interpretazioni come le parole dell'anonimo giornalista de LaStampa.
Il risultato è il seguente. Nella protesta, in un modo o nell'altro, entrano 89980 iscritti (che non significa per forza utenti singoli). Esistono 275 gruppi, per così dire, "a favore" della attuale protesta universitaria, per un totale di 77905 iscrizioni, di cui 15794 "nuove". A questi si oppongono 74 gruppi che vogliono interrompere le proteste, contando un totale di 12075 iscrizioni, di cui 5549 "nuove". Se la matematica non è un'opinione, i contro sono circa il 13% del totale. Che non mi pare una maggioranza. Quello che è vero è che il numero di questi contro-protestanti cresce più velocemente: i nuovi iscritti sono il 46% a fronte del 20% dell'altro campo. Questo è però fisiologico, poiché da un lato il movimento di protesta è rallentato dalla propria estensione e dall'impossibilità di crescere sempre a velocità costante. Dall'altro lato, la contro-protesta è più nuova e meno estesa e ha quindi tutti i vantaggi corrispondenti alle limitazioni del movimento di protesta. Tutto il fenomeno è comunque complesso ed estremamente fluttuante per il momento e molti numeri sono cambiati anche nel corso della mia indagine, sia da un lato che dall'altro. Ciò che si può inconfutabilmente dire è che questa contro-protesta si sta allargando, ma resta enormemente inferiore nei numeri al movimento opposto.

Nota: Non sono sicuro di aver intercettato tutti i gruppi coinvolti, ma avendo ricercato con parole chiave "occupazioni", "133/08" e "gelmini" penso di aver preso un campione significativo. A breve, comunque, metterò anche a disposizione la tabella completa dei dati raccolti.

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