lunedì 28 luglio 2008

W la foca

... che Dio la benedoca! Recitava un vecchissimo semi-proverbio. Beh, forse non ci si allontanava troppo dalla Verità cattolica, come viene espressa nel bollettino del Sinodo Episcopale del 2005 sull'Eucarestia. Qualcuno dirà errore di battitura, qualcuno dirà laspsus freudiano, qualcuno potrebbe anche dire che la mano che ha fatto questo errore (se è un errore) poteva essere guidata da un'Entità superiore... A voi l'interpretazione! Ah, ovviamente ho verificato, come potete fare voi stessi cercando "salvi" all'interno della pagina vaticana che viene citata in questo video.

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sabato 26 luglio 2008

Brace yourself for censoring

Questo è uno screenshot del sito ryanair.it, non so quanto durerà ancora questa paginata quindi appena l'ho saputo ho fatto la foto e ho cercato di render più visibili possibile ora e data. In caso non riusciate a vedere bene, c'è Bossi che mostra il medio contornato dalle scritte "Il ministro Bossi ai passeggeri italiani" in alto e a destra "Il governo supporta le alte tariffe di Alitalia, i frequenti scioperi di Alitalia, se ne frega dei passeggeri italiani". Se per voi qualche parte è inesatta avvisatemi. Intanto, però, scatta la censura di regime (tutte le citazioni sono da Repubblica): «il sottosegretario al ministero Infrastrutture e Trasporti Roberto Castelli ha annunciato che verificherà "se questa sorprendente presa di posizione sia compatibile con l'attività di operatore della compagnia negli aeroporti italiani". Ryanair, secondo Castelli, si comporta "più come un partito politico che come un'azienda"». Il ministro Matteoli sostiene invece che il messaggio (quello di Ryanair, non quello di Bossi, ndr) è talmente volgare che «le scuse non sarebbero sufficienti» e Borghezio parte con un'interrogazione parlamentare a Strasburgo. Insomma, se critichi il governo sei un partito politico, se sei un'azienda che critica il governo non è detto che tu possa operare ancora in Italia. Questo è particolarmente grave perché Ryanair è un privato così come sono privati i gestori degli aeroporti italiani. Alla faccia del liberismo! Detto questo, molta della volgarità della pubblicità è data dal gesto di Bossi, rivolto in origine all'inno di Mameli (molto meglio no?) e io sinceramente non ho trovato inesattezze nel messaggio: Alitalia è un'azienda che non funziona e che nel sistema liberista che tanto piace al Partito avrebbe dovuto morire molto tempo fa (come swissair e tante altre). Invece il governo la tiene in vita e la supporta, con tutti i suoi disservizi connessi. Ovvero, Ryanair ha ragione. Dopo quella storia sugli intercontinentali, questi irlandesi mi son sempre più simpatici!
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venerdì 25 luglio 2008

Song of the week: 25/07/08

Artista: Jaco Pastorius
Titolo: Fannie Mae
Album: Invitation
Anno: 1983
Genere: Jazz-Blues
Per mescolare tante cose e ottenere un buon risultato, devi o saper bene dove vuoi arrivare oppure essere fatto. Pastorius probabilmente rispondeva ad entrambi. Il pezzo è un classicissimo blues in 12, originariamente pubblicato nel 1959 da Buster Brown. Come sempre quando si parla di Pastorius, la struttura tematica e metrica del pezzo passa in secondo piano, surclassata dall'originalità della ricerca sonora, dalle scelte di arrangiamento e dalle ritmiche. La composizione della band è infatti estremamente fantasiosa e dà un sound tipico alla produzione di Jaco. La sezione di fiati è nutritissima e composta da Randy Brecker (tromba) e Bob Mintzer (sassofono) sostenuti da un'orchestra di ben 14 elementi. A fianco di questi troviamo Othello Molineaux alle steelpans, grande amico di Pastorius e immancabile collaboratore in tutta la sua carriera da solista, contribuendo con il suo peculiare strumento a definire il sound di Pastorius. Guest star è il grande armonicista Toots Thielemans, che qui contribuisce con un ottimo solo, pur essendo anche lui "fuori posto" in una formazione tradizionale che conti una big band da 16 fiati. La sezione di percussioni è data da due mostri sacri come Peter Erskine alla batteria, già membro dei Weather Report e Don Alias alle congas, altro collaboratore fisso di Jaco (era il percussionista in Donna Lee). Gli intrecci ritmici dei due creano la base ideale per le acrobazie di Jaco che riesce a trasformare in lavori da solista anche gli accompagnamenti, suonando sempre qualcosa di originale, personale e il più delle volte molto complesso, pur rimanendo assolutamente perfetto nei tempi, senza uscire dall'armonia e senza prevaricare il solista di turno. Questo suo modo di suonare cambierà la vita e la concezione della musica ai più grandi bassisti delle generazioni successive (Marcus Miller, Victor Wooten, John Patitucci, tanto per far qualche nome). Senza dubbio il miglior bassista mai visto. Ciliegina sulla torta: qui si cimenta anche nel canto! Enjoy!


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lunedì 21 luglio 2008

Beatles o Rolling Stones?

ovvero,
Come abbiamo perso la Guerra del Rock

Ieri mi sono messo a leggere un lunghissimo ma (a mio parere) illuminante articolo su scaruffi.com riguardo i Beatles. La band di Liverpool non ne esce particolarmente bene, ma le motivazioni sono abbastanza chiare: non erano una rock-band, erano dei mediocri musicisti, facevano musica basandosi su quello che era di moda l'anno prima. In particolare mi ha illuminato vedere nero su bianco un pò di date, che poi ho approfondito. Il primo album dei Beatles è del 1963 ed è Please Please Me, brani principali sono Love Me Do e, appunto, Please Please Me. Nello stile ricalcano molto gli Everly Brothers (esmpio: Cathy's Clown - 1960) e i Beach Boys, stile che bene o male continuerà a caratterizzarli: brani da 2:30-3 minuti incentrati sul ritornello, basati su armonia a più voci, testi e arrangiamenti tipicamente da musica leggera. Tutto molto tradizionale. Tra i brani più "rock" della produzione ci sono Day Tripper (ottobre 1965) o Lucy in The Sky With Diamonds (1967). Per il primo si tratta di una blanda risposta a Satisfaction (maggio 1965) e You Really Got Me dei Kinks (agosto 1964). Il secondo è parte dell'album "psichedelico" Sgt Pepper, che però confrontato con altre produzioni dello stesso anno (di qualche mese precedenti) come The Doors e Are You Experienced? lascia di che riflettere. Se Lucy In The Sky With Diamonds è un pezzo psichedelico e di rottura, che dire di Break On Through dei Doors o Third Stone From The Sun di Hendrix? Insomma, è un altro genere. Ed è proprio questo il punto. Il rock'n'roll era una ribellione, un cambiare il mondo cambiando la musica. I Beatles non hanno cambiato la musica, anzi hanno portato elementi del rock'n'roll nel mainstream pop. Ma non hanno mai parlato di sesso (alla Fire di Hendrix), di denunce sociali (alla Like A Rolling Stone - 1965) o di Vietnam: Imagine (che poi è del solo Lennon) è del 1971, i marines erano in Vietnam dal 1965 (e Blowin in the Wind è del 1963). I Beatles servirono a far accettare la musica "rock" ai genitori, agli Howard Cunningham di tutto l'Occidente: mentre Dylan scriveva Times They Are A-Changin' loro scrivevano A Hard Day's Night. E qui arrivo al titolo (e sottotitolo): la disputa "Beatles o Rolling Stones?" è del tutto impropria ed è uno dei motivi per cui quella ribellione è andata perduta. Semplicemente sono due generi diversi. Accomunare tutto (come fa la notissima rivista Rolling Stone, altro artefice della sconfitta): dai Beatles agli Stones, Hendrix, i Doors, i Grateful Dead, Bob Dylan, metterlo in un grosso scatolone e scriverci sopra "Rock'N'Roll" stronca, attraverso il grande successo commerciale beatlesiano, il moto rivoluzionario del rock. Per i genitori, i figli non sono più «al di là del comando» (come scriveva Dylan nel 1964), sono solo temporaneamente sbandati, sotto sotto sono sempre bei ragazzi con le facce pulite e sorridenti come i Beatles, che in realtà si preoccupano di quello che preoccupava loro negli anni 50: tenersi per mano con la fidanzatina, altro che cambiare il mondo! Così pian piano viene a mancare il confronto e qualcuno a cui ribellarsi, poi molti grandi rocker vengono ingoiati dal circolo autodistruttivo da loro stessi esaltato (Joplin, Hendrix, Morrison e tanti tanti altri). Gli anni '60 muoiono con loro portandosi dietro molte delle proprie battaglie: progresso musicale e sociale si scollano, la "Guerra del Rock" viene assorbita dalla "pop-izzazione" e da quella «industria del più fico» (come la chiama Cameron Crowe nel suo film Almost Famous) che gli stessi Beatles, con la beatlemania, avevano notevolmente alimentato.
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sabato 19 luglio 2008

Gassman legge

Partendo da un video di tutt'altro genere, costernato da quello che avevo sentito e stregato da alcuni related videos, mi sono imbattuto dopo qualche peregrinazione in questi sketch risalenti alla trasmissione Avanzi dei primi anni '90. In questi, Vittorio Gassman legge come fossero poesie o brani teatrali dei documenti quotidiani: il menù, l'etichetta di un vestito, la bolletta del gas... Assolutamente indimenticabili!
Avendola trovata, non potevo esimermi dal postare la lettura degli ingredienti dei frollini!

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venerdì 18 luglio 2008

Song of the week: 18/07/08

Artista: Joe Bonamassa
Titolo: You Upset Me Baby
Album: n/a
Anno: 2004
Genere: Rock-Blues
Uno dei migliori (e pochi) "giovani leoni" del blues è in questo video ospite al Montreal Jazz Festival. Per struttura metrica, il brano è un blues dei più classici: tempo 12/8, 12 battute. La progressione degli accordi è anch'essa tradizionale (nella variante con 4 battute di I grado iniziali e turnaround I-V). La divisione tematica è quella consolidata del rock-blues, con una prima parte cantata, lungo solo, canto e finale. Palesi le influenze dei grandi maestri del blues elettrico: BB King, Buddy Guy, John Mayall & The Bluesbreakers e, particolarmente in questo brano, Stevie Ray Vaughan. Dalla composizione della band alle sonorità (a parte la batteria decisamente più violenta), dai riff all'uso della voce, tutto il brano "sa di SRV". L'interpretazione risulta però leggermente più moderna ed evoluta, con una più attenta ricerca degli effetti ed alcune scelte "jazzistiche" che rompono lo schema blues, in particolare la lunga scala a metà solo, ottimamente calibrata nella ritmica e nella scelta delle giuste dissonanze. Enjoy!

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sabato 12 luglio 2008

Piccola chicca

Chi è questo imbecille? Ma soprattutto, perché sta su di un palco? Ebbene, la risposta è che si sono recentemente tenuti i campionati tedeschi di Air Guitar, disciplina che consiste nel suonare una chitarra immaginaria. Questo bell'uomo qua non è altri che Christian Sweep a.k.a. Heart Buckboard, campione di quest'anno. Credo di aver capito che si sia in questo modo qualificato per i mondiali che si terranno ad agosto a Oulu, Finlandia. Nel regolamento si legge, tra l'altro, che lo strumento dev'essere obbligatoriamente "aereo" (ovvero invisibile, specificano), si può scegliere se acustico o elettrico e sono permessi degli "air roadie", suppongo addetti alla messa a punto immaginaria dello strumento immaginario. Sul sito della German Air Guitar Federation trovate tutte le informazioni e il regolamento completo. Purtroppo è solo in tedesco. Su Repubblica trovate invece una gallery con alcune foto anche degli altri nobili partecipanti. Le foto #1, #9 e #10 sono particolarmente pregevoli secondo me. Ma non mi han permesso di copiarle.. Read more!

venerdì 11 luglio 2008

Song of the week: 11/07/08

Artista: Allman Brothers Band
Titolo: Jessica
Album: Brothers and Sisters
Anno: 1973
Genere: Rock
Meraviglioso e celeberrimo pezzo scritto dal chitarrista Dickey Betts, pare in omaggio a Django Reinhardt. Il pezzo è estremamente strutturato: un'introduzione, un primo tema con riconoscibilissimo riff di chitarra, stacco e ritorno al tema, seguiti da un breve solo di chitarra che riporta nuovamente al tema. Un altro complesso passaggio porta ad un calo di dinamica che introduce il solo di pianoforte, poi il secondo articolatissimo solo di chitarra che riporta al tema e al finale. La cosa interessante è che ogni blocco ha la sua propria ritmica caratteristica. Le fitte tessiture di percussioni, batteria, pianoforte e chitarra acustica sono la chiave per creare le diverse combinazioni ritmiche. Altra cosa che si trova spesso nella produzione ABB (e non molto usuale nella produzione rock/blues) è il fatto che i soli hanno ognuno il proprio blocco armonico caratteristico, con la propria struttura d'accompagnamento o addirittura, come nel primo solo di chitarra, una diversa tonalità. Nei due soli di chitarra e piano il fraseggio è tipicamente blues, con brevi frasi veloci e ripetute, affiancate (per la chitarra) a note lunghe. Nella foto, da sinistra a destra: Dickey Betts (chitarra), Duane Allman (chitarra), "Jaimoe" Johanson (batteria, percussioni), Gregg Allman (organo e pianoforte), Butch Trucks (batteria), Berry Oakley (basso). Enjoy!

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mercoledì 9 luglio 2008

Sbagliando si impara (?)

Purtroppo la capacità di imparare dai propri errori non sembra essere tra le qualità di quello che resta dell'opposizione. Così durante l'ottima manifestazione di ieri hanno ripetuto l'errore commesso da Marco Travaglio qualche settimana fa quando era ospite a Che Tempo Che Fa: dire cose perfettamente condivisibili ma sbagliando completamente tempo e luogo. Sono davvero così a corto di argomenti da dover cadere al livello di Berlusconi? [Sì: l'ho nominato] Siamo caduti negli insulti personali sferrati praticamente senza nessuna connessione logica tra loro né con il contesto. L'intervento della Guzzanti, ad esempio, è uno sconnesso blaterare della Carfagna, di Dini, della questione della Sapienza, del perché il governo Prodi è caduto... Tutto giusto - magari preso un pezzo alla volta, l'insieme sembra un po' un clip-show (scadente) - il fatto è che non c'entrava con la manifestazione. Una manifestazione che serviva da protesta contro questo governo che sta minacciando le istituzioni democratiche e la Costituzione, come attestato dalle pregevoli adesioni di Umberto Eco e Barbara Spinelli, che valgono davvero una lettura. Invece ciò di cui si parlerà non saranno i problemi che la piazza doveva sollevare, ma le uscite infelici, gli insulti inutili: che bisogno c'era di dare della pompinara alla Carfagna? è ovvio per chiunque come sia diventata ministro: Al Pappone (come lo chiama Travaglio) si riferisce alle sue ministre chiamandole "le mie bimbe", figuriamoci! Affermare l'ovvio non serve, specie se si fornisce così agli avversari un'arma. Per di più, scendere al livello del Caimano è una specie di harakiri mediatico (oltre che una resa sul piano intellettuale): sul campo degli insulti gratuiti e degli attacchi personali lui è nettamente più forte. Per non parlare dell'appoggio mediatico di cui gode. Il risultato netto è stato che tutte le forze politiche si sono dissociate e la crepa nel collaborazionismo PD-PDL che si stava allargando ora si è chiusa. Tutti si dissociano. Ma, in effetti, chi vorrebbe associarsi con questa Guzzanti o con Divo Beppe l'Assenteista? Eh sì perchè Grillo era troppo impegnato, non si è nemmeno presentato alla manifestazione, si è invece "manifestato" al telefono, lamentando l'assenza dell'ADSL in 3500 comuni italiani e vaneggiando di cospirazioni che gli hanno impedito di essere anche in video. Per di più iniziando il proprio intervento con un inquietante «Italiani!» di non proprio democratica memoria. In questo modo, persino al proprio interno il movimento ha perso consensi: Rita Borsellino e Furio Colombo si sono già dissociati. Fortuna che almeno il buon Travaglio sembra aver imparato la lezione e ha messo in piedi un intervento civile, sebbene giustamente aggressivo, ma soprattutto coerente con il contesto. Speriamo non si faccia prendere dal protagonismo pure lui. Read more!

venerdì 4 luglio 2008

Song of the week: 04/07/08

Artista: Gov't Mule
Titolo: Mr. High and Mighty
Album: High and Mighty
Anno: 2006
Genere: Southern Rock
Continuiamo a viaggiare il quel rock che non dimentica le sue radici blues. Certo in Janis e SRV erano molto più evidenti, ma si sentono molto anche nella produzione di questo interessante gruppo, ahimé non molto conosciuto. Si tratta di una jam band nata come side-project legato alla molto più popolare Allman Brothers Band: il leader dei Gov't Mule è infatti Warren Haynes, chitarrista e vocalist della ABB dal 1989 al 1997 e dal 2001 ad oggi. Tra i componenti figurava anche Allen Woody (non Woody Allen), ex bassista della ABB, prematuramente scomparso nel 2000. Anche il batterista Matt Abts è legato agli Allman, avendo suonato nella Band di Dickey Betts, storica "spalla" di Duane Allman.
Il pezzo è costruito da una struttura semplice con pochi blocchi ritmici nettamente distinti. Il blocco principale è caratterizzato dal riconoscibilissimo e "ZZtoppiano" riff iniziale. Infatti, pur mantenendo strumentazione (seppur "in piccolo") e ritmiche simili alla ABB, i Gov't Mule puntano ad un sound più duro e potente. Il risultato finale, secondo me, è pregevole. Enjoy!

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