mercoledì 9 luglio 2008

Sbagliando si impara (?)

Purtroppo la capacità di imparare dai propri errori non sembra essere tra le qualità di quello che resta dell'opposizione. Così durante l'ottima manifestazione di ieri hanno ripetuto l'errore commesso da Marco Travaglio qualche settimana fa quando era ospite a Che Tempo Che Fa: dire cose perfettamente condivisibili ma sbagliando completamente tempo e luogo. Sono davvero così a corto di argomenti da dover cadere al livello di Berlusconi? [Sì: l'ho nominato] Siamo caduti negli insulti personali sferrati praticamente senza nessuna connessione logica tra loro né con il contesto. L'intervento della Guzzanti, ad esempio, è uno sconnesso blaterare della Carfagna, di Dini, della questione della Sapienza, del perché il governo Prodi è caduto... Tutto giusto - magari preso un pezzo alla volta, l'insieme sembra un po' un clip-show (scadente) - il fatto è che non c'entrava con la manifestazione. Una manifestazione che serviva da protesta contro questo governo che sta minacciando le istituzioni democratiche e la Costituzione, come attestato dalle pregevoli adesioni di Umberto Eco e Barbara Spinelli, che valgono davvero una lettura. Invece ciò di cui si parlerà non saranno i problemi che la piazza doveva sollevare, ma le uscite infelici, gli insulti inutili: che bisogno c'era di dare della pompinara alla Carfagna? è ovvio per chiunque come sia diventata ministro: Al Pappone (come lo chiama Travaglio) si riferisce alle sue ministre chiamandole "le mie bimbe", figuriamoci! Affermare l'ovvio non serve, specie se si fornisce così agli avversari un'arma. Per di più, scendere al livello del Caimano è una specie di harakiri mediatico (oltre che una resa sul piano intellettuale): sul campo degli insulti gratuiti e degli attacchi personali lui è nettamente più forte. Per non parlare dell'appoggio mediatico di cui gode. Il risultato netto è stato che tutte le forze politiche si sono dissociate e la crepa nel collaborazionismo PD-PDL che si stava allargando ora si è chiusa. Tutti si dissociano. Ma, in effetti, chi vorrebbe associarsi con questa Guzzanti o con Divo Beppe l'Assenteista? Eh sì perchè Grillo era troppo impegnato, non si è nemmeno presentato alla manifestazione, si è invece "manifestato" al telefono, lamentando l'assenza dell'ADSL in 3500 comuni italiani e vaneggiando di cospirazioni che gli hanno impedito di essere anche in video. Per di più iniziando il proprio intervento con un inquietante «Italiani!» di non proprio democratica memoria. In questo modo, persino al proprio interno il movimento ha perso consensi: Rita Borsellino e Furio Colombo si sono già dissociati. Fortuna che almeno il buon Travaglio sembra aver imparato la lezione e ha messo in piedi un intervento civile, sebbene giustamente aggressivo, ma soprattutto coerente con il contesto. Speriamo non si faccia prendere dal protagonismo pure lui.

1 commento:

Unknown ha detto...

questa è la mail che gli ho mandato su voglioscendere all'epoca dello scandalo Schifani in maggio...l'hai già letta ma mi sembra inerente al tuo discorso quindi la posto...
"Caro Marco,
è una tua lettrice che ti scrive. Prima che scoppiasse lo "scandalo"
con Schifani, subito dopo aver visto la trasmissione di sabato sera,
sono rimasta perplessa e ho pensato a quello che era successo.
Partendo dal presupposto che sono perfettamente d'accordo con Di
Pietro che, cito, a proposito dell'accusa di mancato contraddittorio
ha detto: "Non ha senso. Vorrebbe dire che ogni qualvolta si scrive di
una rapina, si dovrebbe ascoltare anche la versione del rapinatore", e
col fatto che comunque un po' tutte le accuse mosseti contro sono
assurde perchè semplicemente hai fatto, come sempre, il tuo lavoro di
giornalista che informa, credo tu abbia sbagliato.
Non nella sostanza quindi, ma nella forma. Ti seguo da tempo e ti
considero una persona tutt'altro che stupida, quindi mi ha sorpreso il
tuo gesto perchè, considerate le persone coinvolte, non potevi non
pensare che ti avrebbero querelato o che comunque avrebbero
strumentalizzato le tue parole per sollevare un polverone e gridare
allo scandalo. Quindi ho pensato al perchè hai parlato in quel modo a
Fabio Fazio e la risposta che mi sono data è che hai paura. Hai paura
che succeda la stessa cosa che è successa a Enzo Biagi, Santoro e
Luttazzi; si, hai paura dell'esilio e dell'oscurantismo culturale
ahimè tanto caratteristico dei governi Berlusconi.
Il problema è che sollevando il polverone la situazione non si
risolve. Biagi all'epoca non protestò, non reagì perlomeno in maniera
"violenta" , come del resto si era comportato per tutta la sua lunga
esperienza professionale, la cosa passò quasi sotto silenzio ma al
suo, seppur breve, ritorno l'affetto del pubblico e il rispetto dei
colleghi era rimasto intatto, come se nulla fosse successo. Aveva
conservato la sua dignità. Se invece succederà una cosa del genere, e
davvero spero non accada, a te forse le cose ora andranno
diversamente, perchè un' "uscita di scena" esplosiva del genere
rischierà di segnare la tua carriera, rischierai di esser ricordato
solo per questo scandalo e non per tutto quello che hai fatto prima,
che costituisce la tua vera personalità, la tua vita, la tua
esperienza di giornalista vero che non ha paura di fare il proprio
lavoro con serietà e coerenza. Io, e molti altri tuoi lettori ne sono
sicura, non vorremmo questo accadesse, perchè significherebbe dare in
mano ai tuoi detrattori un'arma non da poco per "toglierti di mezzo" e
significherebbe anche ,da parte tua, la perdita di quella dignità che
così bene ti sei guadagnato nell'ambito pubblico del tuo lavoro.
Aggiungo un'altra cosa. C'è un altro problema di fondo in tutto quello
che è successo. Chissà quando è avvenuto questo passaggio, ma la tv
non è più un luogo di informazione come tutti gli altri, è IL luogo
dell'informazione"ufficiale" dove quindi bisogna controllare il
registro linguistico (vale solo per alcune persone però...strano!) e ,
soprattutto, qello che si dice. Se tu avessi detto le stesse cose a
una conferenza in una libreria o, che ne so, durante un tuo
spettacolo, la cosa sarebbe passata sotto silenzio, perchè non avrebbe
toccato minimamente i diretti interessati. Sarebbe rimasta una
"battuta" tra te e i tuoi spettatori che non avrebbe scosso le
coscienze di "un'intera popolazione riunita davanti alla tv il sabato
sera" (immagine idilliaca questa, alquanto inverosimile nell'Italia di
oggi, soprattutto il sabato sera, ma credo sia la stessa che si sono
fatti Schifani & co. ). Il problema quindi è distinguere, finchè le
cose non cambieranno e la Rai perlomeno non sarà libera dalla
politica, tra una conferenza in cui hai un rapporto diretto con un
pubblico e un'apparizione in televisione.
Io non credo Schifani si sia offeso perchè hai parlato delle sue
relazioni col mafioso Nino Mandalà, è una cosa che sa benissimo perchè
vi ha partecipato e non c'è bisogno che glielo vengano a dire, si è
offeso piuttosto perchè l'hai paragonato alla muffa (senza offendere
la muffa da cui comunque si produce la pennicillina!) e hai messo in
evidenza lo scarto morale e professionale, già di per sè evidente, tra
lui e persone come De Gasperi o Pertini che prima di lui hanno
ricoperto le alte cariche dello Stato.
Quindi, per amore dei tuoi lettori, ma soprattutto per conservare la
tua dignità, non fare il loro gioco, controlla le tue uscite; il
sistema, arrivati a questo punto, non si cambia con una rivoluzione,
si cambia dall'interno, continuando a fare il proprio dovere senza
scadere in trucchetti e offese. Quelle se le dicono da soli ogni
giorno, ogni volta che aprono la bocca facendoci fare delle figuracce
con gli altri paesi.
Non facciamoci togliere l'orgoglio di essere italiani e la fiducia in
un futuro migliore; l'unica "arma" che abbiamo ancora in mano è la
nostra libertà di cittadini, e la dignità e la convinzione con cui
ognuno fa il proprio dovere.
con affetto
Carmen"