
Notare come qualche timida e un po' forzata risata dalla platea di cronisti appaia solo dopo l'attacco dato da Dimitri, il galoppino dello Zar.
Perché uno abbronzato debba esser amico dei russi ancora non ci è stato detto, ma sorvoliamo.
Per amore di me stesso non ho voluto andar a vedere come l'evento sia stato commentato all'estero. Ma qualcuno s'è accorto che la cosa poteva essere interpretata come offensiva (soprattutto se detta da uno che si fa la lampada) e l'ha fatto presente al nostro capocomico. La risposta è stata che era un complimento, che chi non lo capisce non ha umorismo ed è un imbecille. Stavolta ha evitato il tormentone del «sono stato frainteso», un po' stantio e inflazionato, ma ha coronato il tutto con un solenne «se scendono in campo gli imbecilli, siamo fregati».
Ma questo noi, caro Primo Ministro, già lo sapevamo! Da una quindicina d'anni almeno...
PS: quest'ultima era ovviamente una battuta. Chi non lo capisce non ha senso dell'umorismo ed è un imbecille
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