venerdì 10 luglio 2009

Piccolo Grande Schermo: Full Monty

Full Monty
Regia di Peter Cattaneo
Commedia, GB 1997
Giudizio complessivo: 8.0/10
In tempi di crisi (non questa, un'altra), sei disoccupati di acciaieria si danno allo spogliarello
per guadagnare il minimo indispensabile.


La trama di questo film si potrebbe, in effetti, riassumere così. La forza del film, infatti, non è nella trama ma nei suoi incredibili personaggi e nella loro umana realtà. Una realtà che nel 1997, come oggi, non era poi così pubblicizzata. Ma il film, come tutta la produzione cine-televisiva britannica, non fa mistero dell'esistenza dei normali e pure dei brutti. Gli spogliarellisti di Full Monty non sono depilati palestrati lisci e sodi surfisti californiani, sono vecchi, sono pelle ed ossa o sovrappeso, sono bianchicci e flaccidi, insomma sono veri. E probabilmente questo è il motivo dell'enorme successo di questo film. Il tutto condito con una vena ironica ispiratissima da parte degli sceneggiatori, testimoniata da un paio di scene storiche: Dave che si avvolge nel domopak per sembrare più magro mentre mangia un Mars e il gruppo che fa le prove del balletto durante l'attesa per l'assegno di disoccupazione (che sta qui sopra). Davvero epiche. Nonostante il tema, il film non è mai volgare: l'ha visto pure mia nonna. E ha riso tantissimo.
Per concludere, un invito più esplicito all'osservazione: film e telefilm europei ed inglesi in particolare sono popolati di gente tra il normale e il brutto, come è la nostra vita. Le produzioni americane no. Pensate a CSI: detective, testimoni, vittime, colpevoli e perfino i dipartimenti di polizia sono tutti belli. Mi è stato anche detto che gli statunitensi comprano i diritti per serie britanniche per rigirarle con un cast più piacente e mandarle in onda negli states. Notevole.

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