Artista: S.M.V. Titolo: Classical Thump Album: Thunder Anno: 2008 Genere: Fusion Accendete i vostri subwoofer e avvertite i vicini: questa è roba che fa tremare i muri! I tre migliori bassisti jazz viventi, tre decadi del massimo livello bassistico umanamente possibile sono insieme per la prima volta. L'acronimo del nome sta infatti per Stanley (Clarke), Marcus (Miller), Victor (Wooten). Il disco è fruibile per chiunque, grazie ad un sound molto armonico, nonostante la complessità di far lavorare assieme tre bassi, tuttavia un musicista apprezzerà di più cogliendo le non poche finezze tecniche e virtuosismi presenti nel disco. Un bassista potrebbe avere un attacco di cuore, o divertirsi seguendo quale dei tre "eroi" sta suonando cosa in ogni momento. A dir la verità in questo pezzo è piuttosto semplice: ci sono solo Miller e Wooten, il primo suona la melodia guida, il secondo la ritmica sottostante. Infatti, come avrete notato, nel pezzo gli unici due strumenti impiegati sono i due bassi. Sulla struttura c'è poco da dire: essendo una jam session è molto molto semplice. Si tratta di quattro battute in 4/4 ripetute all'infinito con variazioni sul tema e parti improvvisate. Il tema portante, così come la successione armonica è presa praticamente alla lettera dalla prima suite per violoncello di J.S. Bach. Ma questo è solo per darvi un'anteprima di quello che può esser il disco per intero. Davvero incredibile. Enjoy!
Artista: Kyle Eastwood Titolo: Letters From Iwo Jima Album: n/a Anno: n/a Genere: Jazz La pausa vacanziera si è protratta notevolmente più del previsto e me ne scuso. Durante tutto questo tempo, però, ho avuto modo di scovare qualcosa di nuovo e magari non conosciutissimo da proporvi per farmi perdonare. Come al solito mi sono buttato sul mio campo preferito: i bassisti. Questa settimana a farci compagnia troviamo Kyle Eastwood (sì, è proprio il figlio di Clint) affiancato dal chitarrista Michael Stevens in una toccante interpretazione della colonna sonora del film Letters from Iwo Jima. Utilizzando un basso fretless (senza tasti) e la sua esperienza di contrabbassista (rintracciabile soprattutto nei suoi impeccabili glissando), Eastwood ottiene un'espressività notevole nella sua esecuzione, connotata tra l'altro da suoni molto moderni e quasi "wooteniani". Il brano è strutturalmente piuttosto semplice e si articola evidentemente in 2 parti: una prima dove domina la chitarra, costituita da 3 blocchi tematici di 8 battute ciascuno, ognuno ripetuto due volte, con leggere variazioni di cui parleremo poi. Dopo una battuta "ponte", la conduzione passa al basso che ripete i primi due temi, ancora due volte e variati, il secondo all'unisono con la chitarra, per poi chiudere con un piccolo finale in rallentando. Una particolarità del brano si trova nella settima battuta della ripetizione di ogni tema che è in 6 quarti anziché 4 come il resto del brano. Questa variazione, elegantemente amalgamata e impercettibile se non ci si mette a contare, dà un'interessantissima sfumatura ritmica al brano, senza però intaccarne la delicatezza melodica. Enjoy!
Per cause di forza nucleare l'edizione di questa settimana di SongOfTheWeek slitterà di un giorno. Come dicono le ferrovie quando ti sopprimono il treno "garantito" e non ti fan partire per altri due giorni, ci scusiamo per il disagio...Read more!