martedì 18 novembre 2008

Not in my name

Come testimonia questo articolo di Repubblica, il premier italiano si è reso protagonista di un'altra imbarazzante buffonata. Speriamo che prima o poi qualcuno gli faccia capire che essere simpatici è bene, ma che i vertici internazionali non sono il Bar Sport. O una crociera di cui lui deve intrattenere gli ospiti. Se poi davvero la Merkel si era recentemente lamentata di Sarkò perché troppo informale andiamo bene.
Direi che si potrebbero ampliare gli scopi del noto sito notspeakinginmyname.com affiancandogli anche un «not acting in my name»... .com... A dire che il popolo italiano non è fatto interamente di gente che non capisce dove sta e quale sia il momento opportuno per certe cose.

PS: fortuna che non ero lì a vedere una delle mie due nazionalità rendersi infantilmente ridicola di fronte all'altra. Sarebbe stato davvero umiliante.
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domenica 16 novembre 2008

Song of the Week 17/11/08

Artista: Duke Ellington and His Orchestra
Titolo: Sophisticated Lady
Album: n/a
Anno: 1932
Genere: Swing



Altro pezzo che potrebbe stare nella colonna sonora di un film di Woody Allen, anzi, c'è stato! Questo meraviglioso pezzo di Duke Ellington apre infatti La Maledizione dello Scorpione di Giada, nel pieno rispetto della tradizione che vuole i film del genio di Brooklyn iniziare sempre con gli stessi titoli di testa e sempre con brani swing in sottofondo. Tradizione interrotta negli ultimi lavori, ma è un'altra storia. Il pezzo, che come ho detto trovo splendido, ha trovato anche una certa longevità oltre gli anni delle Big Band, a differenza dei primi due brani visti in questo periodo swing. La struttura molto più lineare e tradizionale (rispetto ad esempio a Begin the Beguine) gli conferisce infatti una notevole duttilità, che ha permesso tra l'altro alcune interessanti incarnazioni fusion, che contano tra i loro interpreti nomi come Marcus Miller e Jaco Pastorius (con Toots Thielemans). Il primo potete trovarlo nel suo album Silver Rain, il secondo nel piuttosto raro album Donna Lee: Live at Budokan 82, in mancanza del quale c'è YouTube ;) Enjoy!


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lunedì 10 novembre 2008

Song of the Week 10/11/08

Artista: Glenn Miller Orchestra
Titolo: In the Mood
Album: n/a
Anno: 1939
Genere: Swing


Torniamo al nostro viaggio in quell'era splendente di gradinate, leggii, distese di ottone e tizi tutti vestiti uguali che suonano assieme quell'ottone stando su quelle gradinate. Questa settimana un altro super classico. Non proprio nella sua incarnazione originale, mancando soprattutto l'autore e originale direttore dell'orchestra, Glenn Miller, qui sostituito da Tex Beneke. Miller, maggiore dell'areonautica statunitense, scomparve durante la Seconda Guerra Mondiale in un misterioso incidente aereo. Il brano è evidentemente più strutturato di Begin the Beguine, prestandosi anche all'improvvisazione, come vediamo fare dai tre sassofonisti e dal trombettista circa a metà canzone. Dopo l'introduzione, infatti, è immediatamente individuabile un tema in struttura AABB, su cui si basano del resto anche le parti improvvisate. La prima parte del tema è ripresa anche dopo i soli. Soprattutto nella prima parte è assolutamente inconfondibile il "Miller Sound", caratterizzato dall'unisono clarinetto-sassofono, mentre in seguito tendono a farsi sentire di più le trombe. L'esecuzione è brillantemente coreografata, con divertentissimi siparietti, soprattutto da parte dei tromboni. Enjoy!
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giovedì 6 novembre 2008

Tall, Dark(ie) and Handsome

Quando è coi russi dà sempre il meglio di sé! Dopo il celebre gesto della mitraglia
Esibito in compagnia dell'amico Putin, oggi il caro Primo Ministro italiano (col cavolo che me lo sentirete chiamar Presidente) si è superato e, durante una conferenza stampa col suo omologo russo Medvedev, ha avuto la simpatia di dire che Obama sarà facilmente amico della Russia perché «è giovane, è bello ed è anche abbronzato». Se non credete alle vostre orecchie (o se domani prova a smentire) ecco le prove:


Notare come qualche timida e un po' forzata risata dalla platea di cronisti appaia solo dopo l'attacco dato da Dimitri, il galoppino dello Zar.
Perché uno abbronzato debba esser amico dei russi ancora non ci è stato detto, ma sorvoliamo.
Per amore di me stesso non ho voluto andar a vedere come l'evento sia stato commentato all'estero. Ma qualcuno s'è accorto che la cosa poteva essere interpretata come offensiva (soprattutto se detta da uno che si fa la lampada) e l'ha fatto presente al nostro capocomico. La risposta è stata che era un complimento, che chi non lo capisce non ha umorismo ed è un imbecille. Stavolta ha evitato il tormentone del «sono stato frainteso», un po' stantio e inflazionato, ma ha coronato il tutto con un solenne «se scendono in campo gli imbecilli, siamo fregati».
Ma questo noi, caro Primo Ministro, già lo sapevamo! Da una quindicina d'anni almeno...


PS: quest'ultima era ovviamente una battuta. Chi non lo capisce non ha senso dell'umorismo ed è un imbecille
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mercoledì 5 novembre 2008

The Dark Side of Obama

Evitiamo facili ironie sul titolo e sul fatto che Obama è nero.
Questo post vuole avvertire il mondo di una gravissima minaccia: non tutti sanno chi sia davvero Barack Obama. Egli ha un lato oscuro, infatti ha permesso che venisse fatto questo:


e non solo!


Quest'uomo ha autorizzato altri crimini, come questo:


Scherzi a parte, questo risultato è estremamente significativo: una larga vittoria, anche in termine di voti effettivi, per quel movimento che promuove un cambiamento che speriamo davvero avvenga.
VIVA OBAMA!!

PS: lo so che è tutto repertorio, sono video che avevo già postato. Ma sono troppo trash per non riproporli per festeggiare la vittoria del «nuestro gran amigo»
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lunedì 3 novembre 2008

Song of the week: 03/11/08

Artista: Cat Stevens
Titolo: Father and Son
Album: Tea for the Tillerman
Anno: 1970
Genere: Folk

Interrompo il break swing. Trovo che questa canzone sia incredibilmente esemplificativa della non-comunicazione generazionale. Sebbene questi giorni di protesta abbiano poco a che spartire con gli anni Sessanta e Settanta (a cui si riferisce la canzone), credo che tutti, specie i "padri" dovrebbero ascoltarla ogni tanto, per ricordarsi com'è avere 20 anni, delle idee, voglia di cambiare ciò che non va e sentirsi solo dire di ascoltare, senza a propria volta essere ascoltati. E magari farsi un'idea di cosa provano gli studenti in questi giorni, quelli che "non hanno voglia di studiare". Perciò niente analisi questa settimana, ma solo il testo della canzone. Enjoy!

Father
It's not time to make a change,
Just relax, take it easy.
You're still young, thats your fault,
There's so much you have to know.
Find a girl, settle down,
If you want you can marry.
Look at me, I am old, but I'm happy.

I was once like you are now, and I know that it's not easy,
To be calm when you've found something going on.
But take your time, think a lot,
Why, think of everything youve got.
For you will still be here tomorrow, but your dreams may not.

Son
How can I try to explain, when I do he turns away again.
It's always been the same, same old story.
From the moment I could talk I was ordered to listen.
Now there's a way and I know that I have to go away.
I know I have to go.

Father
It's not time to make a change,
Just sit down, take it slowly.
You're still young, thats your fault,
Theres so much you have to go through.
Find a girl, settle down,
If you want you can marry.
Look at me, I am old, but I'm happy.
(son-- away away away, I know I have to
Make this decision alone - no)
Son
All the times that I cried, keeping all the things I knew inside,
It's hard, but it's harder to ignore it.
If they were right, I'd agree, but it's them,you know, not me.
Now theres a way and I know that I have to go away.
I know I have to go.
(father-- stay stay stay, why must you go and
Make this decision alone? )
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